LAVORAZIONE DELLA BROVADA

Le varietà di rape utilizzate per la produzione della Brovada sono quelle dal colletto viola. E’ questo l’ecotipo selezionato nel corso degli anni che racchiude le migliori caratteristiche per un’ottima preparazione del prodotto.

Le rape vengono seminate nel periodo che va da fine luglio ad agosto, per averle quindi pronte dalla metà di settembre. Questa data, infatti, è molto stretta alla lavorazione del vino: i sottoprodotti (vinacce) non sono gettati ma vengono riutilizzati per la produzione di questo contorno molto povero ma ricco di tradizioni.

In questo periodo autunnale le rape vengono raccolte manualmente o anche grazie all’aiuto di macchine apposite;

vengono selezionate e mondate di radichette e di foglie direttamente nel campo di coltivazione e successivamente portate in azienda per essere lavate.


Sono quindi sistemate in tini, alternate a strati di vinaccia di uve rosse friulane fino al riempimento del recipiente che viene rabboccato con acqua.


L’ultimo strato deve coincidere con uno di vinaccia, per formare il cosiddetto “cappello”. Esso viene alla fine pressato con dei pesi per mantenere uno stato di anaerobiosi e garantire così il processo fermentativo.

Si lascia quindi alla natura il suo corso: i batteri lattici, lieviti e batteri acetici naturalmente presenti nelle rape e nelle vinacce, trovano le loro condizioni favorevoli per attuare la fermentazione che provvederà alla stabilizzazione del prodotto stesso e alla produzione degli aromi tipici della Brovada.


Le rape vengono lasciate nei tini per un periodo non inferiore a 40 giorni cioè quando la rapa, tagliata a metà, presenta la parte più interna con un caratteristico colore rosato, un buon aroma di vinaccia e un sapore acido senza sentore di vegetale fresco.


Le rape vengono tolte dai tini, pelate e tagliate a striscioline, confezionate in sacchetti e pronte per il consumo.



 

 

 

 

 

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